Durante il congresso di domenica 9 febbraio l’ARCI della provincia di Pavia ha ribadito il proprio no al gioco d’azzardo legalizzato e alle macchinette mangiasoldi: infatti nella nuova versione dell’articolo 3 dello statuto si legge che tra le priorità dell’associazione c’è «L’iniziativa di contrasto al gioco d’azzardo legalizzato mediante azioni di sensibilizzazione, partecipazione ad iniziative volte al suo superamento, ed esplicito divieto di installazione di ogni forma di videoslot, videopoker e congegni analoghi all’interno dei circoli».
L’ARCI provinciale aveva inserito il contrasto alle macchinette nel proprio regolamento già nel 2008, ma la decisione di aggiornare in questo senso anche lo statuto denota senza dubbio una presa di posizione ancora più forte e netta da parte dell’associazione provinciale all’interno del (purtroppo) variegato panorama ARCI nazionale. Infatti, anche se potrebbe sembrare incredibile, l’insieme dei circoli sul territorio italiano non è slot free né ha inserito nei vari statuti locali e in quello nazionale il divieto al gioco d’azzardo. A parere nostro, ma evidentemente non solo nostro se guardiamo al congresso provinciale di Pavia e alle numerose segnalazioni giunteci da circoli di varie zone di Italia, questa mancanza è un’anomalia troppo stridente con i principi Arci per poter durare ancora a lungo.
Invitiamo tutti i soci ARCI a chiedere ai circoli che frequentano di diventare senza slot e di proporre emendamenti allo statuto di circolo e provinciale simili a quello approvato a Pavia, che preparino una battaglia politica e sociale coraggiosa nel prossimo congresso nazionale: l’espulsione delle macchinette da tutti gli ARCI d’Italia, inserendo nello statuto il divieto di installazione di slot machine in ogni circolo.
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