Abbiamo parlato con un avvocato e abbiamo deciso di adire le vie legali contro Assotrattenimento Confindustria, da cui ci sentiamo gravemente diffamati.
Questa per noi è una battaglia politica e non giudiziaria, e continueremo quello che stiamo facendo cercando prima di tutto il consenso dei ceti popolari, le prime vittime del gioco d’azzardo liberalizzato.
Tuttavia, non possiamo accettare in silenzio che ci si rivolgano accuse assurde come quelle che abbiamo letto e ascoltato da parte dell’associazione padronale che rappresenta gli operatori del gioco lecito, Assotrattenimento Confindustria (aderente a Sistema Gioco Italia). L’obiettivo politico di queste accuse secondo noi è chiaro: dipingerci come i “no slot cattivi” da contrapporre ai “no slot buoni”, quelli ragionevoli, riformisti, addomesticati, che vogliono solo applicare il decreto Balduzzi e dare qualche piccola correzione legislativa qua e là. Noi siamo “cattivi” perché invece vogliamo abolire completamente la possibilità di lucrare sul gioco d’azzardo.
Ancora una volta, come in tante battaglie del movimento operaio, da una parte Confindustria e chi decide di esserne complice, dall’altra chi sta coi lavoratori.
Loro hanno tantissimi soldi, avvocati, potere, influenza. Noi siamo squattrinati, abbiamo un solo avvocato (anche se bravissimo), solo l’ascolto che riescono a raccogliere le nostre idee. Loro hanno torto. Noi abbiamo ragione. In tribunale chi vincerà? Chissà. Quel che sappiamo già da ora, e che più ci importa, è da che parte stia la simpatia del popolo.
(Per capirne di più, leggi gli altri articoli del nostro blog.)
Io sono del parere che sino a quando lo Stato Italiano non si doterà degli strumenti adatti per salvaguardare la salute e il benessere dei propri cittadini, il cittadino debba far valere i suoi diritti costituzionali. I gestori del gioco d’azzardo si adoperano in tutti i modi per propagandare il loro mezzo per produrre utili ( in primis la pubblicità costante sulla TV per la quale noi paghiamo un canone, non certo per vederci proporre spot non richiesti). Il cittadino si adopera per fare i valere i suoi diritti e quelli dei suoi figli. Per cui sarei del parere di andare avanti, sino a quando questo Governo non si metterà in testa che occorrono rimedi indispensabili per regolamentare una volta per tutte il sistema “gioco”. L’Assi.Gap Onlus condivide le azioni che si stanno portando avanti dai promotori di “Senza Slot”.
Occorre inserire nella bozza di pdl della RegioneLombardia questo comma: “Tutte i videoterminali devono sempre rilasciare al momento del termine della giocata effettuata obbligatoriamente con CRS la ricevuta elettronica con indicato l’importo speso, detraibile completamente (come negli USA ndr) dalle imposte sul reddito. Ill limite giornaliero calcolato in base al proprio ISEE ed inserito sulla CRS non deve permettere al cittadino di poter ulteriormente giocare fino all’aumento riaggiornato del proprio ISEE annuale”. Maurizio Ombra via Sciesa 1 – 20135 MILANO